venerdì 29 agosto 2008

avere la faccia come il mulo

1. berlusconi e i suoi giornali fanno una dura battaglia contro le intercettazioni;
2. bravi, forse è giusto, davvero si sta esagerando;
3. i giornali di berlusconi entrano in possesso di intercettazioni contro prodi;
4. fedeli ai principi della dura battaglia le buttano, ovvio? no, le pubblicano;
5. berlusconi, quando i giornali di berlusconi pubblicano le intercettazioni contro prodi, esprime solidarietà a prodi;
6.berlusconi, dopo che i giornali di berlusconi hanno pubblicato le intercettazioni contro prodi, insiste che bisogna fare una legge perché non si facciano e non si pubblichino le intercettazioni;
7. tutto questo avviene: a. in un'apatia generale, b. senza che la gente si accorga della follia, c. senza che ci sia qualcuno che non dico si scandalizzi, ma almeno si metta a ridere e mandi tutti a quel paese.

sarah con la acca e mccain che ha 72 anni

john mccain ha 72 anni è molto più brillante, simpatico e in gamba di george w.bush. ha scelto come vicepresidente sarah palin, governatore dell'alaska, 44 anni. molto conservatrice e look da professoressa di liceo, un po' come il ministro gelmini. se mccain diventasse presidente e la sua salute vacillasse sarah palin si troverebbe a guidare il paese più potente del mondo. non è bello da dire, ma non rassicura. chissà perché

lunedì 25 agosto 2008

olimpiadi, i rosiconi americani

Su Foxnews la classifica del medagliere delle Olimpiadi di Beijing non era presentata come si fa in tutto il mondo. Normalmente, basta leggere qualsiasi giornale italiano o di un altro paese, a contare nella classifica sono le medaglie d'oro vinte. Si è sempre fatto così. Bene la Cina ha schiacciato gli Stati Uniti, è largamente al primo posto (l'Italia è onorevolmente nona). Bene, Foxnews invece presenta la classifica in base al numero totale di medaglie vinte. Paradossalmente, in questo modo se un paese ha vinto 50 medaglie di bronzo, un altro 49 medaglie d'oro...nel medagliere è davanti chi è arrivato sempre terzo. Come mai Foxnews sceglie questo stravagante modo di presentare il medagliere? Perché così oscura il trionfo della Cina e salva gli Stati Uniti che magicamente diventano primi grazie al numero totale di medaglie vinte. La Cina ha vinto molte più medaglie d'oro? Per Foxnews non importa. Come si dice rosiconi in inglese?

sabato 16 agosto 2008

iphone per i capelli 3g - ma i giapponesi non li freghi

copia e incolla da telefonino.net

In Giappone l'iPhone 3G non vende! 16 Agosto 2008
Se nel resto del mondo le vendite dell'iPhone3g sembrano andare a gonfie vele, il telefonino di Cupertino in Giappone arranca. Secondo quanto riportato dal quotidiano nipponico Japan Today, le previsioni iniziali stimavano la vendita di un milione di iPhone nei primi dodici mesi, mentre le attuali previsioni indicano vendite annuali ridotte a 100 mila unità: un decimo rispetto alle stime fatte subito dopo il lancio. Se il dato fosse confermato, rappresenterebbe un crollo verticale rispetto a quanto inizialmente preventivato per i primi 12 mesi.
Apple iPhone 3G
Le difficoltà dell'iPhone 3G sul suolo giapponese sarebbero da attribuire alle numerose assenze tecnologiche, su cui i giapponesi non sembrano essere disposti a sorvolare. Ricordiamo che a meno di un mese dal debutto giapponese dell'iPhone, il gestore Softbank ha deciso di tagliare di oltre il 50% la tariffa minima di abbonamento mensile: la scorsa settimana la tariffa base è passata da circa 43 euro a 18 euro. Michito Kimura, analista presso la società di ricerche di mercato IDC Giappone, ha affermato che le vendite dell'iPhone 3G difficilmente aumenteranno velocemente.Un funzionario presso una delle principali società di telecomunicazioni ha dichiarato che un grande software, come ad esempio un gioco, potrebbe aiutare le sorti dell'iPhone 3G in Giappone.
di Telefonino.net Redazione

sabato 9 agosto 2008

viaggiare, il manuale per spendere poco

copia e incolla da il Messaggero

Vacanze: guida ai siti web con le migliori occasioni

di Mauro Evangelisti
ROMA (9 agosto) - La svolta è stata la ricerca flessibile. Per chi vive con ansia ed eccitazione la caccia alla tariffa più bassa del volo aereo e potrebbe uccidere per quei 30 euro in meno su un biglietto Roma-Hong Kong vedere magicamente comparire sullo schermo del computer una tabella che spiega qual è il prezzo più stracciato, giorno per giorno, compagnia per compagnia, ha l’effetto di un’illuminazione. La sfida è trovare l’hotel più bello, nella posizione migliore, al prezzo più basso: e in quel caso il viaggiatore, di fronte al pc, si trasforma in una sorta di agente della Cia. Cosa si dice in giro. Prima individua il miglior rapporto qualità/prezzo, poi si mette alla cernita di tutti i commenti lasciati su internet da chi ha soggiornato in quell’albergo che sembra tanto bello nel centro di Ho Chi Minh City. Confronta i commenti della coppia di australiani con quello del backpacker spagnolo e, alla fine, decide e manda la mail per prenotare. Ma la grande preparazione del viaggio, specialmente per le mete più lontane e meno battute, non finisce lì: anzi il bello viene proprio dopo. A caccia di informazioni - soprattutto su internet, anche se le guide cartacee della Lonely Planet o di Time out non fanno mai male - sui bar più alla moda, i ristoranti da non perdere, la vita notturna così difficile da acchiappare perché spesso lo scenario muta di mese in mese.La rete dei viaggi. Eccovi nel girone dei viaggiatori che vogliono spendere poco e che ormai hanno affinato tecniche e strategie nella paziente ricerca su internet. Pensare che metteranno piede in un’agenzia di viaggi tradizionale è come chiedere a un’eremita di andare in discoteca ad Ibiza. Impossibile, anche se naturalmente le agenzie tradizionali continuano ad avere un ruolo importante e la loro clientela. Ma per capire quanto sia ormai consolidato il fenomeno dei viaggiatori nella rete basta un dato: secondo una ricerca della Nielsen, nel 2007 gli accessi su internet per l’e-commerce (vale a dire gli acquisti on line) per il 58 per cento erano interessati al settore dei viaggi e del turismo.Meglio la flessibilità. Ma come si fa per risparmiare davvero quando si organizza un viaggio su internet? Partiamo dal volo e dalla famosa ricerca flessibile. Basta andare su alcuni siti affermati, agenzie on line che sono veri e propri colossi dei viaggi, come Opodo.it, Travelprice.it o Lastminute.com e il gioco è fatto. Diciamo che devi andare da Roma a Sydney? Bene, metti Roma come punto di partenza (i più scafati semplificano con la sigla dell’aeroporto di Fiumicino, Fco) e Sydney come destinazione; attivi l’opzione ricerca flessibile e la schermata finale ti dirà qual è la tariffa migliore, con quale compagnia, giorno per giorno. Incrociando tutte le date possibili, tre giorni prima e tre giorni dopo. Chi può gestirsi la ferie con una certa libertà, a quel punto sceglie ovviamente date di partenza e di ritorno con la tariffa più bassa. Attenzione: da un giorno all’altro possono esserci variazioni anche di 300 euro, non è uno scherzo. Ma il percorso ad ostacoli dell’acquisto del biglietto non è finito. Viva la compagnia. Avete individuato tariffa, ma magari volete sapere se è una compagnia aerea affidabile: come fare? Beh, il modo più rapido è collegarsi al sito di Skytrax (Airlinequality.com), dove sono raccolti commenti e voti di tutte le compagnie aeree (ma anche degli aeroporti). Ultimo tassello: l’acquisto del biglietto. Qui ci sono due strade praticabili. La prima è quella di acquistare direttamente dal sito in cui avete fatto la ricerca: pagherete qualche decina di euro di spese di agenzia, ma avrete risolto il problema. I più cocciuti (e taccagni) possono invece provare, una volta individuate le date più economiche, ad andare ad acquistare sul sito della compagnia aerea, che è un po’ come comprare direttamente dal produttore. A volte (ma non è una regola) si risparmia.Tariffe ballerine. In realtà il dedalo della ricerca del volo aereo è complesso e tormentato: perché a volte sembra quasi di giocare in borsa, con la tariffa che muta di ora in ora. Con il rischio di mangiarsi i gomiti per non avere comprato quando il volo dell’Egyptair Roma-Bangkok era quotato meno di 500 euro; o piuttosto di averlo acquistato quando costava 600 e il giorno dopo la tariffa è scesa. Una vitaccia. Una regola va ricordata (ma non sempre è valida): si spende meno acquistando prima, non all’ultimo momento.La galassia low cost. Il discorso cambia se restate in Europa e volete volare con una compagnia low cost. Partendo anche qui da un dogma da abbattere: non sempre i ticket dei giganti dei voli a basso costo sono più convenienti di quelli delle compagnie tradizionali. Meglio confrontare e valutare tutte le variabili: se siete diretti a Barcellona arrivare a Girona (quasi 100 chilometri dalla città di Gaudì) non è proprio la stessa cosa che atterrare nell’aeroporto principale. E le ancore di salvezza, se il volo viene cancellato, sono più solide con una compagnia tradizionale. Per le low cost la regola delle regole è aspettare la ventata di offerte che tutte le compagnie fanno. E acquistare in quei periodi.Volare senza pagare. Fino a al caso limite dei famosi/famigerati voli a 0,1 centesimo tasse comprese della Ryanair. Non sono leggenda. Esistono, anche se non sono sempre facili da acchiappare. I fanatici dei viaggi low cost aspettano queste offerte come i giapponesi in fila in via Condotti per i saldi. E, quando scattano, si affannano in ricerche ansiose. Attenzione: bisogna sapere che si deve depennare l’assicurazione, viaggiare con il solo bagaglio a mano, si deve fare il check in on line per avere davvero quel prezzo magico di 0,1 centesimi (ma c’è ancora la variabile della commissione della carta di credito...). La filosofia dei viaggiatori low cost, comunque, è quella di acquistare a prescindere (Londra, Francoforte, Barcellona...) anche se poi magari quei biglietti resteranno inutilizzati.Camere con vista, su internet. E l’albergo? Anche qui il viaggiatore che non deve chiedere mai (all’agenzia) si affida a un lavoro certosino di intelligence. Che può passare o dai soliti colossi del turismo on line (Expedia, Opodo, Travelprice) o dai siti che di fatto sono delle vetrine degli hotel delle diverse città (uno dei più famosi è Venere.com). Ma il semplice confronto dei prezzi non basta. Specialmente se si deve raggiungere qualche destinazione particolare - scegliere un albergo a Yangoon non è la stessa cosa che trovarlo a Ginevra - è fondamentale verificare la reputazione che gode su internet quell’hotel. Il punto di partenza può essere Google: il nome dell’hotel e vicino la parolina magica reviews. Usciranno tutti i commenti che circolano in rete sull’albergo (importantissimi i fattori pulizia e posizione): ci sono siti specializzati nel raccogliere i commenti (uno per tutti, Tripadvisor.com). Come al solito serve abilità per fare la tara dei commenti interessati, di quelli troppo estremi. Bisogna calibrare la nazionalità di chi giudica: la stanza dell’Ibis hotel di Hong Kong che a un americano appare minuscola, a voi potrà sembrare più che vivibile. Ultimo tassello sul prezzo: confrontare, confrontare, confrontare. A volte è più conveniente prenotare dai siti che trattano migliaia di alberghi, a volte è meglio spedire una mail direttamente all’hotel. Fuori dalla rete. Ultima avvertenza: se tutto vi appare molto, troppo complicato e non amate usare la carta di credito; se vi tremano le mani di fronte all’idea di organizzare il vostro viaggio verso Siem Reap nel seguente modo: 1. acquistando un volo economico con scalo ad Amman diretto a Bangkok; 2. e poi un altro volo, sempre su internet, con la Bangkok Airways per Siem Reap; 3. fare il visto sul sito del Ministero del Turismo della Cambogia ancora su internet; 4. trovare un hotel il più vicino possibile ai templi di Angkor Wat, ma anche alla vita notturna. Bene, se tutto questo vi sembra troppo faticoso e vi fuma il cervello, c’è una soluzione più semplice ed altrettanto condivisbile: entrare in un’agenzia di viaggi.

mercoledì 6 agosto 2008

volate leggeri, se potete. e solo con il bagaglio a mano...

copia e incolla da il Messaggero


E’ l’estate del bagaglio a mano:paghi meno e non perdi la valigia

di Mauro EvangelistiROMA (6 agosto) - La valigia sul letto? Anche se è quella di un lungo viaggio è meglio che sia piccola e leggera, se prendete l’aereo passerà come bagaglio a mano. Imbarcarla, al check-in, non è la scelta migliore. Perché? Primo: se viaggiate con una compagnia low cost la pagherete cara, anche 15 euro. E su alcune rotte in futuro sarete addirittura obbligati a viaggiare solo con bagaglio a mano. Secondo: se volate con una compagnia tradizionale, ma non siete stati scrupolosi nel rispettare i limiti di 20 chili, vi faranno pagare salato ogni etto in più («e se un tempo si chiudeva un occhio - racconta un esperto - oggi, con il petrolio alle stelle, le compagnie sono rigorose»). Terzo: se il vostro volo prevede uno scalo, magari nel buco nero di Heathrow, rischiate di ritrovarvi solo, malinconico e insoddisfatto al nastro trasportatore che vi dovrebbe riconsegnare la valigia. E arrivare a New York piuttosto che a Krabi con i soli vestiti che indossavate sull’aereo. A complicare la vita del passeggero, ci sono le limitazioni per la sicurezza sui bagagli a mano, con i famigerati liquidi che possono viaggiare solo in quantità modesta e ben impacchettati in buste trasparenti.Volano i minimalisti. Come se ne esce? Su internet, nei forum di viaggi, il consiglio è quasi univoco: anche se devi rinunciare al docciaschiuma, meglio il solo bagaglio a mano, portate il minimo indispensabile. Acquisterete lo shampoo in un negozio di Sydney o di Santorini e magari laverete le tre camicie che avete con voi nell’hotel di Varadero. Anche un esperto come Vito Riggio, presidente dell’Enac, è perentorio: «Ci sono ottimi motivi per viaggiare leggeri. Premessa: il prezzo del petrolio ha triplicato la spesa e convinto il settore aereo a studiare una serie di contromisure. Si è deciso di volare più in alto. E con aerei più leggeri. Viaggiare con il solo bagaglio a mano, quando è possibile, è un modo per rispettare l’ambiente: si consuma meno carburante. Questo periodo di picco di traffico - a Roma in tre giorni sono passati mezzo milioni di passeggeri - sul fronte della riconsegna dei bagagli è andato bene, meglio dell’anno scorso. Però se tutti impariamo a viaggiare leggeri, s’ingolfa meno il sistema e non si rischia di perdere la valigia. Purtroppo permane la cultura del viaggio in treno, non in aereo. E c’è chi vuole portarsi dietro la casa...».L’estate del bagaglio a mano. Ma cosa ha spinto le low cost a disincentivare le valigie ciccione? «E’ semplice - conferma Vitaliano Turrà, direttore Enac dell’aeroporto di Fiumicino - Se non imbarchi la valigia, le compagnie spendono meno per i servizi a terra. E l’aereo risparmia sui consumi». La prima a introdurre la tassa sul bagaglio imbarcato è stata Ryanair: 15 euro per chi imbarca il bagaglio e fa il check-in al banco. Se non vuoi pagare devi: 1. viaggiare con il bagaglio a mano; 2. stamparti la carta d’imbarco a casa su internet. Rapidamente è stata imitata da quasi tutte le compagnie low cost. Sta avvenendo ovunque, nelle varie compagnie low cost sparse per il mondo. Voli ”solo trolley”. Ma presto l’integralismo anti valigia andrà oltre: Ryanair sta studiando, per il prossimo autunno, di prevedere dei voli con il solo bagaglio a mano. Vietato imbarcare la valigia. Riguarderà le tratte utilizzate dai passeggeri che viaggiano per lavoro come la Roma Ciampino-Bergamo Orio al Serio.Sovrappeso carissimo. E le grandi compagnie aeree? I voli intercontinentali? «In questo caso - spiega Turrà - spesso gli aerei viaggiano pienissimi...». Come mai? Torniamo a parlare di bagaglio imbarcato. Un tempo, spesso, al check-in l’operatore chiudeva un occhio di fronte alla valigia che superava di qualche chilo il limite consentito. Oggi avviene il contrario, perché con i profitti erosi dal caro petrolio una valigia sovrappeso è una piccola miniera d’oro. E il povero passeggero ingenuo che non ha fatto bene i suoi conti e ha caricato il trolley fino a scoppiare si ritrova di fronte a uno dei dubbi esistenziali da aeroporto. Gettare vestiti e regali nel cestino, per fare diminuire il peso della valigia? O pagare la penale con le lacrime agli occhi?Italiani leggeri. Il passeggero italiano che rapporto ha con le sue valigie? Cosa c’è dietro quello sguardo ansioso che si vede ogni volta al nastro della riconsegna dei bagagli, dove ognuno di noi trascorre i quindici-venti minuti più lunghi della sua vacanza (specialmente all’andata)? Gli italiani non sono fra i peggiori. Sui voli nazionali - secondo i dati dell’aeroporto di Roma, dove in un anno passano circa 35 milioni di bagagli - la media è di una valigia imbarcata a persona, anche un po’ meno. La percentuale sale a 1,2 sui voli internazionali. «Cifre distante dagli americani - ricorda il direttore dell’aeroporto di Fiumicino - per loro si parla di 1,7 per passeggero». Ad Aeroporti di Roma hanno tirato un sospiro di sollievo quando sono riusciti ad inaugurare il nuovo terminal dedicato ai voli americani (e israeliani): di lì passano ora le valigie xxxl dei crocieristi in arrivo dagli States, che con i bagagli hanno lo stesso rapporto che hanno con il cibo: esagerato. «Il nuovo terminal per gli americani ha alleggerito il resto del sistema di riconsegna bagagli - dice Turrà - e quest’anno, toccando ferro, non abbiamo avuto gli stessi problemi dell’estate scorsa». Certo, i tempi di riconsegna non sono ancora da record mondiale - e anche per questo benedetto sia il solo bagaglio a mano - ma con il ritorno da Malpensa di molti voli Alitalia c’era chi temeva di peggio.Connessioni pericolose. La nuova ala di Fiumicino dedicata ai voli americani si chiama T5, proprio come il Terminal 5 di Heathrow, Londra. Inaugurato da poco, bellissimo. Ma se fai scalo lì, la perdita del bagaglio non è così improbabile. «In realtà - osserva Turrà - i transiti sono sempre a rischio, spesso ci sono tempi molto stretti. Il passeggero ha le gambe e può correre a prendere il volo in connessione. La valigia no». Anche per questo meglio un trolley leggero che ti segue in cabina. Magari dovrete dire addio alla vostra crema viso-notte preferita, ma non si può avere tutto dalla vita.

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