lunedì 23 marzo 2009

"veltroni dava da mangiare agli stupratori della caffarella"

i due romeni che hanno stuprato la ragazza nel parco della caffarella, a roma, erano ospiti del comune di roma (sindaco alemanno), nei padiglioni dell'ex fiera, dopo lo sgombero di un campo abusivo. avevano entrambi precedenti, ma evidentemente i controlli incrociati che dovrebbero consentire di allontanare i delinquenti e tenere i buoni, per ora non funzionano così bene. nessuno può accusare alemanno per questo, sono meccanismi complessi, da migliorare, ci vuole tempo. ma una domanda frulla in testa: se il sindaco di roma fosse stato ancora veltroni, che titoli avrebbero fatto alcuni giornali di destra o certi tg? tipo: "veltroni dava da mangiare gratis agli stupratori"? matematico.

venerdì 13 marzo 2009

c'hanno i cornetti

26 febbraio 2009
Alemanno proibisce i cornetti di notte
Ecco cosa annunciò l'Ansa:
Il Campidoglio - vale a dire Alemanno - decide che "da metà marzo entreranno in vigore nuove regole in tutta la città, a partire dalla chiusura a l'una per chi vende gelati o cornetti".

13 marzo 2009
Alemanno salva i cornetti proibiti da Alemanno
Alemanno dichiara: "Si potranno mangiare i cornetti di notte, la tradizione romana è salva"

Prossime mosse mediatiche:
proibiranno la grattachecca e il giorno dopo diranno che non è più proibita. Titolo: "Alemanno salva la grattachecca"

giovedì 12 marzo 2009

alcol, vittime, velocità, guida. roma

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
Dobbiamo smettere di guidare dopo avere bevuto alcolici. Punto. Senza se, senza ma, senza però. Ciò che è successo venerdì notte, a Roma, sul Lungotevere è una tragedia che riassume la follia di quanto avviene sulle strade della Capitale, sulle strade d'Italia. A travolgere una ragazza, provocandole lesioni molto gravi, non è stato un immigrato irregolare senza nulla da perdere, il lupo cattivo che amiamo additare per sentirci tutti differenti, migliori. No, è stato un ragazzo come tanti che, per sua stessa ammissione, aveva bevuto troppo dopo una serata in discoteca. Forse non tutti avremmo fatto come lui, molti di noi al suo posto si sarebbero fermati dopo l'incidente, forse non avremmo finto il furto dell'auto per coprire ciò che era successo. Ma quanti - fra chi scrive e chi legge - possono affermare con sincerità di non avere mai guidato dopo avere bevuto un bicchiere di troppo, più alcol di quanto è previsto dal codice della strada?

Fra i commenti arrivati al sito del Messaggero sull'articolo dedicato al pirata della strada del Lungotevere ce n'era uno laconico. Al termine di una serie lunghissima di interventi, tutti di condanna molto dura del ragazzo arrestato, un lettore ha osservato «Tutti bravi dietro il nostro pc, forse un po' meno al volante della nostra auto..». Il padre di Irene, la ragazza in coma, ha detto: «Troppe persone comuni, normali, quando si mettono alla guida di un'auto si trasformano, non hanno più rispetto per la vita».

In molti paesi d'Europa e del mondo è inconcepibile che si possa guidare dopo avere bevuto alcolici. Bisogna cambiare, anche a Roma, anche in Italia. Attenzione, non è moralismo: si possono prendere mille sbronze, ma se lo fai non devi guidare. Se sai che devi guidare, rinunci all'alcol. Una serata senza una bevuta di birra non ha mai ucciso nessuno, una bevuta di birra, quando si guida, purtroppo sì. C'è solo un modo per esprimere solidarietà ed essere vicino alla famiglia di Irene: noi tutti - chi scrive e chi legge - da oggi, da subito, dobbiamo smettere di guidare dopo avere bevuto. Senza se, senza ma, senza però.

giovedì 5 marzo 2009

balotelli crisi inter-nazionale

copia e incolla da il messaggero.it

di Mauro Evangelisti
Si sta ribaltando il mondo e rischiamo di finirci sotto. La crisi globale sta tagliando posti di lavoro e consumi. Poi però le statistiche raccontano che comunque si continua a spendere per lo smartphone e il benessere. Messaggi e massaggi. Con la caduta del muro di Berlino, il modello occidentale aveva promesso a chi viveva oltre cortina il più pragmatico paradiso consumista al posto del fallimentare paradiso comunista.

Oggi dalla Lettonia alla Romania, dall'Ungheria alla Bulgaria la crisi sta spazzando via speranze e vite migliori. Il paradiso può attendere. Ammiravamo il sogno americano, la storia delle banche che finanziavano le grandi idee con coraggio in modo che ciascuno potesse costuirsi la propria fortuna. Scopriamo che era (in parte) un castello di carte. Di credito. Fatichiamo a capire questa crisi. Ci aspettavamo che milioni di cinesi acquistassero i prodotti del made in Italy (realizzati in Cina, ma questo sembrava secondario) invece si ha l'impressione che ciò che sta avvenendo sia altro: le risorse del pianeta terra non sono infinite, dopo che i paesi emergenti sono emersi siamo molti più di prima a dividerci la torta. Ne spetta una fetta sempre più piccola a tutti.

Alcuni anni fa a marciare contro la globalizzazione c'erano solo alcuni facinorosi con i capelli lunghi che chiamavamo appunto no global. Da un anno a questa parte abbiamo scoperto che a mettere in guardia contro la "cattiva globalizzazione" è il ministro più incisivo - Tremonti - di un governo liberista. Dieci anni fa la custodia cautelare sembrava il male assoluto e il garantismo andava bene con tutto, oggi si prende atto con una certa disinvoltura di tentativi di linciaggio e si invocano manette, manette, manette. Infine: anni fa la Juventus era cattiva, potente e prepotente. L'Inter perdente ma simpatica e politicamente corretta. Oggi è vincente, predatrice ma più antipatica. Sarà perché anche Balotelli - che comunque è fortissimo - a suo modo è un prodotto della globalizzazione. Crisi Internazionale.

il gran premio di città del vaticano

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
Speriamo che si ricordino di disattivare gli autovelox all’Eur. Ieri il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato il grande annuncio: «Credo che il gran premio di Formula Uno si farà». Certo, ci sarà da aspettare, perché l’appuntamento con Williams, Ferrari e Toro Rosso è fissato per il 2012 quando, sempre stando alle promesse del Campidoglio, sarà pronto un circuito cittadino (all’Eur appunto). Le auto in gara raggiungeranno punte massime di 270 chilometri all’ora. Non male. Poco di meno di quanto fanno certe Clio sul Lungotevere.

Dopo avere messo agli atti una buona dose di perplessità di fronte a questo progetto, va anche detto che l’operazione Formula Uno ha già fatto scaldare i motori dell’eterna sfida lombarda contro Roma Ladrona. Ladrona anche di gran premi, secondo un parlamentare della Lega, che ha organizzato una furiosa raccolta di firme. Se nel calendario della Formula Uno, insieme a Singapore, Shanghai, Instanbul, Montecarlo entrerà pure Roma, allora Monza rischierà grosso perché la casella dell’Italia sarà occupata da una città un filo più ingombrante.

Imola, in fondo, è rimasta a lungo nel calendario con la denominazione che sapeva tanto di scorciatoia di “Gran Premio di San Marino”. Ma Roma che fa? Il “Gran Premio di Città del Vaticano”? Difficile. Per questo in Lombardia sono molto preoccupati. Ma in fondo potrebbero preparare un piano B per Monza: il “Gran Premio della Padania”.

domenica 1 marzo 2009

niente è per sempre

ci hanno inculcato quella maledetta idea che sentimenti e legami, fiducia o sfiducia, simpatia o antipatia, debbano essere per sempre. o sono saldi e immutabili o sono falsi e traditori. ma non è così. cambiamo troppo in fretta - ciò che eravamo ieri non è ciò che siamo oggi che non sarà ciò che saremo domani. illudersi che amore, amicizia, odio, attrazioni, seguano le nostre stesse contorte evoluzioni è folle. nulla è per sempre. e forse è pure meglio

Archivio blog

search